Ricordi Venicio? La prima prova di quel tuo Bracco, eri agli esordi anche tu, si chiamava Tano dell’Asolano, circa quarant’anni fa, eravamo alla Cattanea tra Vigevano e Mortara. Bella fu la prestazione che meravigliò tutti, poi qualche mese dopo in Tollara di nuovo, esordio, malgrado le tue incertezze, di un certo Tabar di Cascina Merigo che di nuovo ben si comportò. Diventammo amici e la stima reciproca non ci abbandonò mai e adesso, dopo che mi avevi confessato di sentirti un po’ stanco, adesso che avevi riscoperto altra linfa vitale ed entusiasmo ti è capitato tra capo e collo questo guaio, chissà cosa avresti potuto fare negli anni a venire…
Fine conoscitore della razza Bracca, ma non solo, del cane in genere, hai rivoluzionato il mondo della cinofila Continentalistica Italiana. Chi ti ha seguito ha potuto vedere e, per chi ha potuto capire, comprendere come si addestra un Bracco o uno Spinone. Addestravi gli Italiani come fossero Inglesi, incitando invece di reprimere o di accorciare, cercavi il limite possibile in ogni soggetto che meritava per ottenere – instaurando un feeling unico – sempre il massimo ottenibile.
Tanti, troppi per ricordarli tutti, sono i Campioni che hanno fatto la storia della razza Bracca e Spinona passati dalle tue mani… e adesso te ne sei
andato lasciandoci qui pieni di dolore. Ma non temere, non morirai mai! i tuoi insegnamenti e le tue dimostrazioni di professionalità saranno sempre vivi, in me, in tutti in noi.
Buon viaggio, amico mio.
Per la SABI, Gian Carlo Perani